- Autore: Sancia Basco
- Regia: Umberto Benedetto
- Compagnia di prosa RAI: Firenze
- Attori e attrici:
Renata Negri, Lucio Rama, Antonio
Guidi, Alina Moradei, Rodolfo Martini, Wanda Pasquini, Adolfo Geri, Franco Luzzi, Corrado Gaipa, Giorgio Piamonti, Gianni Pietrasanta, Rino Romano, Tino Erler, Angelo Zanobini, Franco Sabani, Corrado De Cristofaro.
- Data della messa in onda: 17/12/1959
- Ora della messa in onda: 21:00
- Canale: 2
- Minuti: 96
- Copione presente nell'archivio della Sede Regionale RAI di Firenze: Sì
- Pubblicazione copione: No
- Sinossi:
Alle
tre di notte telefona alla polizia Rita, la segretaria di un avvocato a
San Francisco che ne ha trovato il cadavere nello studio; accorre il tenente
che la sottopone ad accurato interrogatorio, lei dice che l’avvocato le aveva
concesso di dormire nello studio. L’avvocato era in lite con la moglie, amante
del pianista Robert e i due, bloccati a San Diego, dov’erano fuggiti subito
dopo, vengono interrogati. Lei dice che il fratello dell’avvocato era
follemente innamorato di lei, mentre il pianista, cui viene mostrata una
lettera minatoria diretta all’avvocato, nega di averla scritta ma riconosce di
essere andato dall’avvocato e, trovatolo morto, di essere scappato per lo
spavento. Il cerchio sembra chiudersi verso di loro ed anche verso la
segretaria, quando a Santa Monica viene scoperto il cadavere di un uomo, sembra
suicidato, con nome falso: viene individuata una donna ubriaca che era stata
con lui, ma anche lei viene uccisa. Alla fine, attraverso una serie di rilievi,
di polizze sulla vita e di contraddizioni, vene inchiodato il fratello
dell’avvocato, professor Raymond che all’inizio la moglie dell’avvocato aveva
detto essere stato follemente innamorato di lei: si era avvalso del compagno di
università dell’avvocato con falso nome per ucciderlo, poi uccidendolo a sua
volta per riscuotere per intero la polizza.
- Nota critica:
Secondo la migliore tradizione
giallista il garbuglio viene a crearsi proprio quando sembra delinearsi più
evidente la verità a carico dei sospettati, anche per l’astrusità dei loro
comportamenti successivi, da qui l’esigenza di soffermarsi sui dettagli
apparentemente meno significativi. Il meno sospettabile ovviamente risulta poi
il vero colpevole. Da segnalare, in conclusione, la scena nel quale viene
incastrato il colpevole. Sul tavolo si posiziona un registratore a nastro
(stessa sorpresa che suscita L’ultimo
nastro di Krapp di solo un anno precedente), «e cosa sarebbe questa cosa?».
Si ascolta il suono del nastro che viene riavvolto e le tipiche sonorità della
banda al suo cominciamento, poi parte una vera e propria confessione. La
registrazione su nastro dà alla voce una leggera risonanza (l’intero
dell’automobile), cattura il paesaggio sonoro notturno (soliti grilli e qualche
latrato di cane in lontananza) e il rumore delle bobine che ruotano. Il nastro
registra anche la scena successiva dell’omicidio, inchiodando il colpevole, e
che conclude il radiodramma.
Sancia Basco nel 1959 firma anche La bottiglia del diavolo
con la musica di Luciano Berio, regia di Alessandro Brissoni, adattamento
radiofonico dell’omonimo racconto di Stevenson.
- Bibliografia critica:
«Radiocorriere TV», 1959, 50, p. 39; «Dramma», 1959, 279, p. 140.