Fiorenza non può sopportare il proprio bambino lattante che ha avuto dal capoccia Adelmo delle Case Rosse, che l’ha abbandonata, senza aver riconosciuto il figlio, dopo aver promesso di sposarla. Invano Elda cerca di convincerla a comportarsi in modo materno col piccino. La scena si sposta su un camion, dove il capoccia Adelmo, col suo braccio destro Ireneo, corrono veloci ubriachi lungo la strada. Improvviso accade il disastro, con un efficace effetto rumoristico: il camion si ribalta, scivolando per un burrone, ma senza precipitare, perché il rimorchio tiene sospesa la cabina di guida. I due uomini si disperano invocando il Signore e confessandosi malefatte e tradimenti. In attesa di essere salvati, arrivano i soccorsi e anche Elda e Fiorenza col bambino, che maledice Adelmo e viene allontanata da Elda. Intanto Adelmo è in preda al terrore e fa un voto: se si salva riconoscerà il piccolo.
Con le corde i due vengono salvati e subito dopo il camion precipita nel baratro infiammandosi. Adelmo è felice del lieto fine, ma brutalmente caccia una vecchia mendicante che chiede l’obolo e poi in auto parla con Elda e Ireneo sfogando la rabbia per il suo passato. Elda spiega di essere stata attrice e ora a riposo, e offre un decotto ad Adelmo. Cambia ancora la scena, la vecchia mendicante si lamenta della sua miserevole vita con l’altro vecchio mendicante che si era inginocchiato a pregare perché si salvassero i due, e il camion era precipitato subito dopo. Lui le spiega che l’unica vera realtà è l’amore, e tutti siamo mendicanti. Elda riporta la conversazione con Adelmo sul figlio abbandonato, facendogli notare che gli somiglia, e Adelmo si rammenta del voto che aveva fatto al momento della disgrazia e del paradiso che aveva visto negli occhi del bimbo quando era venuta la mamma maledicendolo. La vecchia mendicante chiede al vecchio chi è, e lui risponde di essere uno come gli altri, che insegue la corrente.
Le scene sono alternate nei dialoghi tra i diversi personaggi tutti accomunati nelle miserie della vita. Nello sfondo la gente che aiuta i due a salvarsi, ma spiccano i poli positivi di Elda e del vecchio mendicante, che tracciano una via di salvezza e gioia nel cuore di chi invece si sente disgraziato, tradito e squallido, come Fiorenza, la madre abbandonata, la vecchia mendicante sfruttata e cacciata e lo stesso Adelmo che ricerca di scacciare nella ricchezza e nelle donne la frustrazione di una vita. Così Elda riesce a suscitare in Adelmo l’amore per l’unico aspetto che può apparire positivo, gli occhi del proprio bambino, e al pari il vecchio mendicante riesce a suscitare nella vecchia mendicante il valore del pezzo di pane che ella gli ha offerto.
Efficace l’ambientazione domestica con un equilibrio nel dosaggio della profondità delle voci; così anche la conversazione nel camion e in auto, e in mezzo alla folla dei salvatori. Piccole punteggiature sonore e musicali indicano l’ambientazione realistica o l’atmosfera emotiva, con sfumature melodrammatiche, soprattutto nelle scene che coinvolgono i due mendicanti e che ruotano attorno al valore dell’amore, non senza un alone miracoloso.
Fabio Borrelli, Uomini sulla strada. Radiodramma di Milena Cianetti Fontani, in «Radiocorriere TV», 1959, 44, p. 9.