• Autore: Heinrich Böll
  • Regia: Nino Meloni
  • Compagnia di prosa RAI: Firenze
  • Attori e attrici: Elsa Merlini, Corrado Gaipa, Giorgio Piamonti, Adolfo Geri, Franco Sabani
  • Data della messa in onda: 05/03/1960
  • Ora della messa in onda: 21:20
  • Canale: 1
  • Minuti: 69
  • Copione presente nell'archivio della Sede Regionale RAI di Firenze:
  • Pubblicazione copione: No
  • Sinossi:

    Clara, una madre costretta a letto, ha capito che ormai le rimangono poche ore di vita. Al capezzale è presente il marito Martin e insieme ripercorrono i loro trentotto anni di matrimonio, rendendosi conto di non conoscersi. Hanno avuto cinque figli, ma Lisolotte è morta di tetano, per una stupida caduta di bicicletta, a soli diciassette anni, lutto che ha sconvolto soprattutto la vita della madre. A Clara gli sono rimasti quattro figli, una nuora e tre nipoti. Dovrebbe essere soddisfatta, ma è trafitta dal dolore di non aver ma conosciuto una persona in profondità. Rievocano la morte della loro figlia e Clara confessa al marito che Lisolotte aveva un fidanzato segreto (lo aveva scoperto dopo la sua morte), cosa che addolora molto il marito, perfino troppo. La maggiore preoccupazione è per il figlio Laurence che è in galera e a trentaquattro anni ne ha già trascorsi nove in prigione. L’altro figlio Alberto, con moglie e figli, è abitudinario e sciapo, Josef immaturo, sta dietro alle donne e Clara, da dominatrice di uomini ha finito per esser da essi dominata dai pannolini dei figlioli. Clara li vuole rivedere tutti prima di morire, soprattutto Laurence. Martin le dice che il suo carissimo amico Kramer forse lo accompagnerà, perché è il presidente, ma ha molta paura di perdere il posto, perché già per altre tre volte gli aveva fatto avere permessi e lui era fuggito.

    Il dialogo si scioglie con un insieme di ricordi sul reciproco non detto, lei si era allontanata dalla famiglia per molto  tempo e alla fine ora gli rivela di essere stata amante proprio di Kramer, che fra l’altro aveva preso il posto di Martin di presidente; lui le rivela di essersi consolato con una cameriera. Alla fine giungono Kramer e Laurence e lei prega di esser lasciata sola col figlio: gli dà del denaro, le chiavi della macchina e un vestito per farlo fuggire in Belgio. Poi chiede a Kramer, come ultimo regalo per l’amore che gli aveva offerto nonostante lo strazio per la perdita di Lisolotte, di attender due ore prima di denunciare l’evasione di Laurence. Poi muore con frasi sconnesse, Alberto telefona, ma Martin gli dice che la madre è morta da cinque minuti.

  • Nota critica:

    Il radiodramma, tradotto da Italo Alighiero Chiusano, è estremamente avvincente per l’umanità dei dialoghi fra due persone che, pur vivendo così a lungo insieme, non si sono mai veramente conosciute. Lei neanche ne fa una vera colpa a lui, di cui riconosce la bontà che però sconfina nell’ingenuità e nell’incomprensione. La tragedia della vita è compressa in questo dialogo intimo e doloroso sul letto di morte, un vero e proprio bilancio, dove le bugie e le omertà vengono poste sul piatto del loro rapporto. Il radiodramma ha a tratti una leggerissima punteggiatura rumoristica (il cinguettio di uccelli, il passaggio di qualche automobile…), per restituire l’idea del dialogo all’interno di una stanza. A prevalere è la prova dei due protagonisti (Elsa Merlini e Corrado Gaipa) che riescono a tenere alta la tensione del dialogo, scegliendo un tono intimo, realistico, spesso a bassa voce, lontano da certi moduli teatrali, anche nei momenti di maggior pathos.