Aspetto Matilde

  • Autore: Enzo Maurri
  • Regia: Nino Meloni
  • Compagnia di prosa RAI: Milano1959
  • Attori e attrici: Renzo Giovampietro, Valentina Fortunato, Giulia Lazzarini, Jone Morino, Gabriella Giacobbe, Checco Rissone, Tino Buazzelli, Giampaolo Rossi, Nicoletta Rizzi, Giancarlo Dettori e inoltre Nino Bianchi, Edda Nives Birarda, Enrico Di Blasio, Vittorio Franceschi, Silvano Piccardi, Yvonne Tristano.
  • Data della messa in onda: 28/11/1959
  • Ora della messa in onda: 21:00
  • Canale: 1
  • Minuti: 0
  • Copione presente nell'archivio della Sede Regionale RAI di Firenze:
  • Pubblicazione copione: No
  • Sinossi:

    Andrea esce dal lavoro e risponde al saluto di colleghi e del direttore con un «aspetto Matilde». Matilde è la fidanzata con la quale ha appuntamento alle sei e cinque. Al direttore dice invece di avere l’appuntamento fissato dieci minuti dopo. A quel punto un inserto musicale introduce la parte «fantastica», cioè quella che si svolge tutta nella mente di Andrea. Appare Matilde che lo ringrazia per avergli abbonato dieci minuti con il direttore, ma gli chiede anche quanto tempo sarebbe disposto ad aspettarla, quaranta minuti? Un’ora? Quanto tempo vale il suo amore? Si sente poi la voce di un’altra ragazza, è il suo primo amore, che una volta aveva aspettato addirittura per tre ore. Un amico lo distoglie da questi pensieri e gli racconta della sua nuova fidanzata e delle sue grandi doti econome, dicendogli infine «quando anche tu sarai fidanzato…» e Andrea non risponde. Riappare la voce di Matilde, quasi lo controllasse, che lo rimprovera di essere rimasto zitto e di non aver risposto di essere già fidanzato. Andrea ripensa a suo passato, «ha trentadue anni e si sorprende a giudicare lontana irrimediabilmente la giovinezza»[1]. Con la testa tra le nuvole scende dal marciapiede e rischia di essere investito. Poi appare, anche nella mente di Andrea, una vecchina che gli dice che nel carro funebre che sta passando sulla strada c’è Matilde: «ce l’ha messa lei, col pensiero, per toglierla di mezzo, per tornare giovane». La vecchina gli dice che per salvare Matilde dovrebbe rinunciare a fare carriera e rimanere sempre al livello “F”. Torna l’amico, anche lui non è riuscito a incontrare la fidanzata, che ha avuto un impedimento, ma che è stata bravissima perché ha chiamato ai grandi magazzini e ha chiesto il favore a un commesso di uscire per strada per avvertirlo. Andrea invece non ha notizie, allora chiama il padre di Matilde che gli dice solamente che è già uscita. Allora si immagina che Matilde ha incontrato Giacomo, un ragazzo simpaticissimo, con cui il tempo vola. I pensieri si fanno sempre più intensi, il senso di vecchiaia cresce. Nella realtà all’improvviso una ragazza straniera gli chiede informazioni per la biblioteca centrale. Lo scambia per uno studente. Andrea si risveglia improvvisamente, si sente nuovamente giovane, decide di andarsene e di accompagnarla. Anche lei si chiama Matilde.



    [1] Fabio Borrelli, Aspetto Matilde. Radiocommedia di Enzo Maurri, in «Radiocorriere TV», 1959, 47, p. 11.

  • Nota critica:

    Il radiodramma comincia con una lunga didascalia ad uso del regista che spiega la struttura: «La radiocommedia ha una durata “reale” di circa quarantacinque minuti, la sua vicenda infatti si svolge mentre un fidanzato attende (per tre quarti d’ora) la propria fidanzata. Il lavoro si snoda su due diversi piani; uno realistico e uno di fantasia. A distinguere il secondo dal primo riteniamo sufficienti la cessazione dei rumori di traffico stradale (il luogo dell’appuntamento è su una grande via cittadina), le brevissime introduzioni musicali e il fatto (occasionale, però, senza significati psico-sessuali) che Andrea incontra nelle sue “fantasie” soltanto personaggi femminili, mentre la realtà gli offre, tranne che nella sequenza finale, soltanto incontri maschili. Ci sembra insomma che non sia necessario ricorrere ad aloni sonori o simili effetti. Poiché, nelle fantasie di Andrea, Matilde, il Primo Amore ecc. non sono in sostanza che proiezioni di Andrea stesso, quest’ultimo non si abbandonerà mai a manifestazioni di violento stupore, in fondo, anche se il suo fantasticare lo trascina oltre il previsto, egli sa». Il tempo dell’ascoltatore coincide perciò con il tempo dell’azione. Nel margine dell’attesa i pensieri di Andrea, personificati dalle voci interiori, lo spingono a maturare la sua scelta. E sono questi gli aspetti che rendono particolarmente originale il radiodramma – oltre alla notevole espressività di Valentina Fortunato, Giulia Lazzarini, Jone Morino – che nei contenuti poggia sul tema, ampiamente frequentato, del giovane insoddisfatto che, dopo tre anni di fidanzamento, deve compiere la scelta giusta per non sentirsi invecchiare precocemente.