Luciano Berio (musiche originali), effetti sonori a cura dello studio di fonologia della Rai.
Luciano Berio (musiche originali), effetti sonori a cura dello studio di fonologia della Rai.
Nel prologo l’annunciatore spiega che le truppe austriache, ritirandosi di fronte a quelle franco piemontesi nella campagna del 1859 in Lombardia, disfecero i tratti della ferrovia Milano-Venezia, che da Peschiera e Brescia conducevano a Milano. Solo molti giorni dopo, riattivata la ferrovia, poté partire dai campi di battaglia di Solferino e di San Martino il primo treno di feriti. Per molti di loro era ormai troppo tardi. Le scene successive si ambientano tutte nel campo di battaglia e a parlare sono i soldati moribondi, le voci dei comunicati ufficiali e il banchiere ginevrino Henry Dunant. Il futuro fondatore della Croce Rossa voleva incontrare Napoleone III per interessarlo al suo piano per industrializzare l’Africa Settentrionale, ma quando si imbatté con i morti e i feriti di Solferino, rimase sconvolto e decise di fondare un corpo di volontari per curare i feriti in guerra[1].
[1] Adriano Magli, Una luce nella notte di Solferino. Radiocomposizione di Gerardo Guerrieri, in «Radiocorriere TV», 1959, 46, p. 11.
Costruito tramite numerose voci, si cerca di restituire il clima sconcertante della guerra, attraverso le parole dei soldati moribondi, molti dei quali pronunciano le loro ultime parole. Emerge la tragicità della situazione, aggravata dalla quasi totale assenza di medici, chirurghi e infermieri. La disposizione corale delle voci viene intensificata da momenti di preghiere collettive e dal contributo musicale di Luciano Berio. Nel copione conservato alle Teche Rai il titolo è La nascita della “Croce Rossa” e include un’introduzione discorsiva di Riccardo Bacchelli. Il radiodramma fu commissionato dalla Rai su richiesta della Croce Rossa, in occasione del suo centenario, e della Radio Svizzera. Per le celebrazioni l’opera radiofonica è stata trasmessa contemporaneamente su tutte le radio europee. Negli anni successivi furono altri i paesi a rendere omaggio alla Croce Rossa: la Francia, nel 1960, con Cantate de la croix de charité di Darius Milhaud (in quell’occasione ben settanta paesi si riunirono in un’unica catena per la messa in onda) e il Belgio, l’anno seguente, con un poema sinfonico sui donatori di sangue Voici mon sang, musicata da Luis de Meester su una lirica di Karel Jonckheere[1].