• Autore: Stuart Ready
  • Regia: Umberto Benedetto
  • Compagnia di prosa RAI: Firenze
  • Attori e attrici: Giorgio Piamonti, Adolfo Geri, Lucio Rama, Renata Negri, Antonio Guidi, Maria Teresa Angelè, Franco Luzzi.
  • Data della messa in onda: 22/02/1960
  • Ora della messa in onda: 22:00
  • Canale: 2
  • Minuti: 29
  • Copione presente nell'archivio della Sede Regionale RAI di Firenze:
  • Pubblicazione copione: No
  • Sinossi:

    In una serata nevosa nel Sassex, Inghilterra meridionale, giunge a una modesta locanda sperduta il capitano Tendish, ricevuto da un lugubre albergatore. Arrivano poi Miss Dend e il signore Meridiou, incontratisi per caso alla stazione: tutti si riconoscono perché erano stati oggetto d’inchiesta per la morte improvvisa del  colonnello Foster, avvenuta in una località a dieci miglia dalla locanda, dopo un invito a bere insieme. Parlando assieme, rievocano il fatto spiacevole, avvenuto tre anni prima, e si confidano di essere stati convocati in quella locanda per le 21 da un misterioso telegramma firmato dalla sola lettera “L”. Giunge poi una coppia di sposi, Gilden ed Elsin, pure invitati dallo stesso misterioso telegramma, che erano anch’essi stati presenti alla bevuta di tre anni prima, quando non erano ancora sposati. Ognuno si domanda sul perché dell’invito e su chi si nasconda dietro la misteriosa “L”. La conversazione si fa accesa quando cercano di trovare la ragione della morte del colonnello, la cui inchiesta non ha avuto esito, e ricordano che un amico australiano del colonnello, il cui nome inizia con la lettera “L”, aveva giurato che avrebbe trovato il colpevole, ma poi era morto. Iniziano a scappar fuori i sospetti l’un l’altro, perché tutti i presenti potrebbero avere delle ragioni di risentimento o d’interesse per avere ucciso il colonnello. Di conseguenza sorge il dubbio che fra di loro ci sia l’assassino. Stanno per scoccare le nove, l’ora prefissata per l’incontro da “L”, e ordinano all’albergatore da bere. Poi si sente bussare alla porta: è l’ispettore di polizia, insospettito perché ha visto illuminato l’albergo, da tempo chiuso e ne chiede ragione ai presenti.  Gli dicono che l’albergatore li ha fatti entrare e ha servito le bevande sul tavolo, ma la porta da cui sarebbe entrato nella hall risulta cieca, dà su un armadio. L’ispettore decide di portarli via tutti, e sta per bere l’ultima bevanda rimasta sul tavolo non consumata, ma a questo punto il capitano gli grida di non berla, perché è la stessa che aveva bevuto il colonnello prima di morire. Così si svela l’assassino.

  • Nota critica:

    Nel ciclo “Giallo per voi” il radiodramma di Stuart Ready, adattato e tradotto da Amleto Micozzi, riesce in sola mezz’ora a creare una situazione di tesa inquietudine tra il genere giallo e l’horror. Il rintocco di un orologio a pendolo, posto sopra un camino dà avvio alla vicenda, introdotta da una voce narrante che, come leggesse una didascalia teatrale, descrive minuziosamente la hall dell’albergo, spazio nel quale si svolge l’intero radiodramma. Musiche e rumoristica contribuiscono a immergere subito l’ascoltatore nell’atmosfera di mistero, con sonorità che rimandano ai film di genere. La recitazione lugubre dell’albergatore, nel buio della brughiera inglese, offre un efficace sfondo alla vicenda, fino all’esito finale, con la rivelazione del fantasma giustiziere e la confessione del capitano. Una musica jazz chiude il radiodramma.