• Autore: Tito Guerrini
  • Regia: Marco Visconti
  • Compagnia di prosa RAI: Firenze
  • Attori e attrici: Alberto Archetti, Paolo Bellucci, Warner Bentivegna, Nella Bonora, Umberto Brancolini, Fernando Cajati, Giuliana Corbellini, Corrado De Cristofaro, Tino Erler, Mariella Finucci, Corrado Gaipa, Franco Luzzi, Rodolfo Martini, Renata Negri, Marcella Novelli, Wanda Pasquini, Giorgio Piamonti, Gianni Pietrasanta, Luciano Rebeggiani, Franco Sabani, Marika Spada, Alessandro Sperlì, Stefano Varriale, Gaetano Verna, Angelo Zanobini.
  • Data della messa in onda: 22/01/1957
  • Ora della messa in onda: 16:00
  • Canale: 1
  • Minuti: 58
  • Durata: 58' 23''
  • Copione presente nell'archivio della Sede Regionale RAI di Firenze:
  • Pubblicazione copione: No
  • Sinossi: È una sorta di biografia della vita di Rodolo Valentino, dalla prima infanzia, passata a Castellaneta nelle Puglie, al tentativo di arruolarsi in marina a Venezia, dove viene riformato, alla vita dispendiosa a Parigi, al tentativo di far fortuna in America, dove comincia come giardiniere. Finché arriva la svolta, grazie alla sua abilità di ballerino e alla sua avvenenza fisica, che affascina le donne e riesce gradevole anche agli uomini, con offerte di lavoro sempre più allettanti. Un’ascesa vertiginosa che lo vede protagonista in tre film di cinema muto, datati 1921, quali I quattro cavalieri dell’Apocalisse, La signora delle camelie e soprattutto Lo sceicco, che lo consacra come modello cinematografico. Valentino adotta così uno stile di vita dissoluto, certificato dalle molteplici unioni sentimentali. Dapprima sposa infatti l’attrice Jean Acker. Poi si congiunge con la scenografa e costumista Natacha Rambova. Infine, separatosi nuovamente, si fidanza con la showgirl Pola Negri, prossima a diventare sua moglie nel 1927. Succede però che il 16 luglio 1926, durante la prima a New York del film Il figlio dello sceicco, Valentino si senta male e un mese dopo le sue condizioni si aggravano. Muore il 23 agosto, circondato dall’affetto di amici e ammiratori. Illustrissimo fra questi ultimi, Charlie Chaplin, illuminato come tanti dal bagliore di questa stella italo-americana.
  • Nota critica: È il tipico esempio del sogno americano, in cui tutto sembra venire da sé, senza sforzo, a gratificare la bellezza: nell’arco di pochi anni, ancora nel pieno della gioventù, si giunge ai più alti vertici della notorietà grazie al fascino del sex appeal latino. Rodolfo si atteggia quasi a spettatore di se stesso, perché sono gli avvenimenti e le incredibili chance che lo dominano e lo dirigono, finché il destino lo travolge repentinamente senza possibilità di scampo. Resta il ricordo di un mito, di una stella caduta. Tutta la storia è raccontata tramite un ritmo sostenuto composto da scene brevi, fortemente dialogate, con qualche commento, intervallate sempre da intermezzi musicali (diegetici ed extradiegetici) che recuperano le atmosfere degli anni Venti o rafforzano alcuni nodi tematici (come ad esempio la forte presenza del tango, essendo proprio il ballo a lanciare Valentino nel mondo dello spettacolo, oppure le esecuzioni al piano durante serate musicali con le storie raccontate da Charlie Chaplin).
  • Bibliografia critica: «Radiocorriere», 1957, 3, p. 33.