La scena si svolge in un’isola dei mari del sud, dove Elisabeth e il marito hanno deciso di risiedere: hanno organizzato nella propria casa una cena con invitati vari amici. In un primo momento sono arrivati Peter, avvocato affermato che pure risiede nell’isola ma per brevi periodi, e la moglie Ann. Nell’attesa tutti svolgono varie riflessioni sui palmeti dell’isola, sulla luna, sulla naturalezza degli abitanti, con riferimento alla purezza degli indigeni che trovò Cristoforo Colombo e del Paradiso terrestre. Finalmente giunge Peter con la moglie e le riflessioni del gruppo, piuttosto brillo, proseguono. Si scopre che Peter ed Elisabeth un tempo si amavano: «Rimasti soli in giardino, essi riprendono il colloquio interrotto alcuni anni prima, e sotto l’influsso della magia lunare prestano orecchio alla musica che giunge sull’acqua, una musica sommessa di strida e risate, eco della gioia di creature libere […]» (Franco Cancogni, Una musica mi scivolò accanto sulle acque. Radiodramma di Archibald McLeish, in «Radiocorriere», 1957, 5, p. 9). All’improvviso ci si accorge che è sparita Ann, e subito si accendono i timori che sia precipitata dagli scogli. Ma in realtà è andata a cucinare le patate per la cena, e il gruppo prosegue nelle proprie riflessioni.
La scena è fatta di dialoghi, o meglio di monologhi alternati, nei quali persone intellettuali di età matura parlano fittamente, a volte sembra quasi a vuoto, come a se stesse: motivo dominante è la ricerca della felicità. Scappare dalla stressante vita americana e rifugiarsi nell’Isola Paradiso può essere la soluzione? L’insoddisfazione diffusa traspare nelle parole di tutti che citano versi poetici, guardando il cielo, ma serrandosi in dialoghi sostenuti. Richiamo al concreto è la sparizione di Ann, ma anche questo accadimento si dilegua nel banale, e allora si ritorna alle personali elucubrazioni, dal sapore letterario e non sempre di facile comprensione, attutite da un’ombra di poesia. La scena è quasi interamente collocata in riva al mare ed è contraddistinta dall’unico rumore delle onde che s’infrangono sugli scogli. In soltanto due momenti un intermezzo musicale (violino, arpa e percussioni), che richiama la sigla iniziale e finale, suddivide una scena dalle altre.
Franco Cancogni, Una musica mi scivolò accanto sulle acque. Radiodramma di Archibald McLeish, in «Radiocorriere», 1957, 5, p. 9.