• Autore: Ettore Barelli e Angelo Merlin
  • Regia: Guglielmo Morandi
  • Compagnia di prosa RAI: Roma
  • Data della messa in onda: 13/11/1958
  • Ora della messa in onda: 21:20
  • Canale: 3
  • Minuti: 51
  • Copione presente nell'archivio della Sede Regionale RAI di Firenze:
  • Pubblicazione copione: No
  • Sinossi:

    È un programma sul fenomeno dei bambini prodigio, inspiegabile sotto il profilo pediatrico e psicologico, come il caso del bambino che scrive un romanzo o che suona difficilissime arie musicali senza averle mai studiate o del pastorello che a forza di contar le pecore fa calcoli complicatissimi con radici quadrate, pur essendo analfabeta. A volte si verifica in fenomeni di disagio per il tipo di educazione offerto, come nel caso di Rimbaud, ma non mancano casi di grandissimi geni, quali Mozart, Leopardi e Mann, che hanno iniziato il loro percorso proprio nella primissima infanzia.

    Il periodo più florido resta però il Settecento: «[…] il secolo che vede fiorire il bambino prodigio nella sua accezione moderna. Allora si crea la moda di un tipo umano che si sviluppa in una breve stagione, poi decade e muore». (Gastone Da Venezia, Bambini prodigio. Una trasmissione del Terzo a cura di Angelo Merlin, in «Radiocorriere», 1958, 45, p. 20).

    Oltre misura esemplare, in tal senso, è il bambino di Lubecca, Cristiano Heinecken (1721-1725): «non aveva ancora due anni e parlava correttamente il latino, il francese, il tedesco; conosceva la storia sacra nei minimi particolari; aveva nozioni di geografia e di astronomia talmente vaste da lasciar perplesso un vecchio teologo» (Gastone Da Venezia, Bambini prodigio. Una trasmissione del Terzo a cura di Angelo Merlin, in «Radiocorriere», 1958, 45, p. 20). Tuttavia morì a soli quattro anni, poiché costretto a viaggiare continuamente fra le varie corti europee, affinché desse loro spettacolo. Nell’Ottocento il mito si modella sull’immagine del bambino prodigio inteso come fenomeno da baraccone con il quale si possono ottenere profitti economici non indifferenti. Il Novecento sembra voler attenuare questa corrente, ma si deve poi “arrendere” dinanzi al genio scaltro di Jackie Coogan, Shirley Temple, Mickey Rooney, attori; di Jilly Boyd, cantante; di Robert Strom, enciclopedico... Sembra perciò, in conclusione, che questo modello rappresenti una sorta di ideale nostalgico che appartiene, all’occorrenza, a qualunque adulto inconsapevolmente proiettato verso quella dimensione paradisiaca di spensieratezza.

     


  • Nota critica:

    La trasmissione – pensata come un programma a soggetto – è intersecata da dialoghi finzionali, brevi scene didattiche e brani musicali. Due voci maschili dialogano e si confrontano sul fenomeno dei bambini prodigio, introducendo gradevolmente le scene di rappresentazione. Una voce è quella propriamente del narratore e la seconda quella di un professore psichiatra a cui si chiede un parere.

  • Bibliografia critica:

    Gastone Da Venezia, Bambini prodigio. Una trasmissione del Terzo a cura di Angelo Merlin, in «Radiocorriere», 1958, 45, p. 20.