Mr. Lorch, ossessionato da crisi di nervi, è felice di essersi aggiudicato all’asta per 9.000 talleri un villino piuttosto fatiscente in campagna con splendido giardino, ma molto silenzioso. Baldassarre voleva concorrere anche lui all’asta, ma è giunto tardi, con grave dispiacere della fidanzata Annetta, la quale gli rivela che suo padre, infatuato del villino, intendeva farla sposare a chi ne fosse diventato proprietario. Invano Baldassarre propone a Mr. Lorc di acquistare il villino per un prezzo superiore, e allora Annette escogita uno stratagemma per rendere invivibile a Mr. Lorc di vivere nel villino. Dapprima lei stessa vi si reca in veste di logorroica vicina, determinata a fargli visita ogni giorno, poi manda finti mendicanti col flauto, una lavandaia che stende i panni davanti alle finestre, un tamburino che intende esercitare lo strumento, un sergente che vuole fare occupare il villino dal plotone, e infine un’intera compagnia di aristocratico lignaggio ad abitarvi. Mr. Locr debolmente cerca di opporsi, ma alla fine crolla vendendo il villino a Baldsassarre.
È una farsa intervallata da musiche consone al tono della vicenda. Il povero Mr. Locr mostra un animo debole, ma gentile nel non opporsi recisamente alle strambe richieste ordite a suo danno, e alla fine sembra essersi presa una rivincita, quando Baldassarre gli rivela che il proprietario del villino avrebbe dovuto sposare Annette: difatti mostra di averla riconosciuta in due delle donne che l’avevano ossessionato con le balzane richieste, e allora si scopre ben contento di non dover sposare quella tessitrice d’inganni.
Autore di oltre duecento testi teatrali, August von Kotzebue è noto per questa farsa – Il casino di campagna, tradotta e adattata alla radio da Aurelio Miserendino – che per almeno un secolo è stata rappresentata da tutte le compagnie comiche di giro e da tutte le filodrammatiche. Nella versione teatrale i seccatori erano interpretati sempre dai due medesimi attori. L’ambiente sonoro intorno alla casa è dolcemente contraddistinto solo dal cinguettio degli uccelli e dal rumore di qualche carrozza di passaggio. Quiete e amenità inizialmente prevalgono nella vita di Mr. Lorch, per poi essere infrante dalle voci logorroiche dei fastidiosi personaggi. Vale la pena evidenziare che, a inizio del radiodramma, l’annunciatore non riesce a completare il titolo con “quiete”, perché rumori imprevisti e fastidiosi bloccano continuamente la frase, con effetto comico e di sorpresa.