È una sintesi breve delle parodie letterarie del guerriero nelle varie epoche storiche, a cominciare da Omero, che narra di Dolone il quale, nel tentativo di rubare l’armatura di Achille, viene sorpreso da Ulisse e Diomede al quale ultimo inutilmente promette un favoloso riscatto da parte del padre se lo libera. Si passa al miles gloriosus di Plauto che si bea delle lodi del servo che finge di credere alle sue assurde sbruffonate. Poi il capitano dell’età signorile, conquistatore di fortezze e di donne, che però non riesce a conquistare la fortezza dell’amata Isabella perché è stata già conquistata da un altro. Le vicende si hanno meno comiche via via che ci si avvicina ai tempi moderni, così il ritorno dalla guerra con la constatazione che l’amata preferisce stare con un altro che le dà di più, Arlecchino che viene pure piantato dalla donna, quando va a fare il militare ed è bastonato dai genitori, la fame e le sofferenze dei soldati al fronte.
È un programma costruito da una serie di brani per lo più satirici, di argomento cavalleresco e militare, introdotti dalla voce di un conduttore e intervallati da brani musicali in stile trionfalistico, che fanno pensare a quelli dell’Armata Brancaleone appunto perché riportano la grandiosità delle epopee guerresche alla misera realtà dell’uomo che crede, con un’ostentazione di forza, in concreto inesistente e ridicola, di potere abbagliare gli ascoltatori. Viene alla mente Viva i pompieri di Viggiù sorta in epoca fascista, e per la verità allora tollerata perché ritenuta innocua, proprio per prendere in giro le cerimonie in stile militaresco del regime. Tra gli altri vengono citati: il soldato Venderague di Courteline, il soldato Schnaff di Maupassant e il letterati Piero Jahier e Ardengo Soffici, oltre a Goldoni, Cervantes e Gautier. Poi si passa a Donizetti e infine a Stravinsky, in un decrescendo che dall’ironia dei tempi eroici fa emergere la cruda realtà del militare, che non ha più ormai l’illusione di potersi vantare di un’immagine mirabile desueta e dimenticata. Istoria commovente del soldato non è un radiodramma, ma un programma culturale tematico costruito per radioscene dialogate secondo lo stile tipico del radiodramma. Da ascoltare in parallelo a: Il bambino prodigio, Mitologia del treno, Il bugiardo, tutti del 1958.
Mario Dell’Arco, Il mestiere del soldato. Un programma a cura di Paolo Gonnelli, in «Radiocorriere»,1958, 49, p. 14