• Autore: Eugenio Galvano
  • Regia: Anton Giulio Majano
  • Compagnia di prosa RAI: Roma
  • Attori e attrici: Lauro Gazzolo, Ubaldo Lay
  • Data della messa in onda: 17/07/1958
  • Ora della messa in onda: 21:20
  • Canale: 3
  • Minuti: 120
  • Copione presente nell'archivio della Sede Regionale RAI di Firenze:
  • Pubblicazione copione: No
  • Sinossi:

    Il sottotitolo, Avventure drammatiche, epiche, comiche sulle strade ferrate del vecchio e nuovo mondo,  spiega la natura dramamturgica del lavoro, costruito come una carrellata nello spazio e nel tempo di riflessioni ed episodi sulla nascita e sullo sviluppo delle ferrovie nel mondo. Due voci narranti, una maschile e l’altra femminile, introducono e commentano le differenti scene che servono a illustrare il progresso dei treni. Si parte dalle prime macchine a vapore, dove un eroico macchinista Kesi Jons, nella linea Chicago-New Orleans, muore nel salvataggio di passeggeri e un nero gli crea un apposito ricordo a mo’ di spiritual. Il racconto prosegue narrando delle enormi opportunità determinate dalle ferrovie e dai gravi problemi che esse non mancano di provocare, con connesse scene degli accadimenti, quali le rapine ai treni per impossessarsi delle casseforti blindate, alle trattative fra compagnie e bande di rapinatori per far cessare gli assalti. Né va trascurata la più spietata lotta concorrenziale fra compagnie, al punto di costruire linee parallele per sbaragliare il primo costruttore, finché s’intromette il banchiere Morgan a instaurare fra esse una sorta di  “pax bancaria” con reciproco lucro. La scena si sviluppa con le tradotte militari, gli incontri romantici occasionati dai viaggi in ferrovia, fino a giungere a un futurologico fantascientifico progetto di Verne, che profetizza un tubo da Boston a Liverpool ad aria compressa, nel quale un treno senza rotaie viaggerà in circa due ore.

  • Nota critica:

    Non è propriamente un radiodramma, ma una serata a soggetto, cioè un programma culturale che, utilizzando strategie narrative e rappresentative tipiche del radiodramma, affronta un tema specifico con intenti divulgativi. In questo caso infatti agli spunti storici e critici si alternano una ventina di scene finzionali che spiegano le reazioni al progresso tecnologico dei treni, con la rievocazione di testimonianze e ricordi, realizzate con l’utilizzo di suoni e rumori particolarmente evocativi. D’altronde il treno, anche per le sue doti di luogo “parlante”, cioè per il rumore che lo contraddistingue e per le conversazioni che abitualmente si svolgono al suo interno, è stato il mezzo di trasporto più frequente nei radiodrammi. La trasmissione può facilmente essere messa a confronto con Il bambino prodigio di Ettore Barelli e Angelo Merlin e Il bugiardo di Ornella Sobrero.