Marta, giovane moglie di Giulio, un musicista, con due bambini, si arrabatta negli ultimi anni di guerra nel Friuli, per tirare avanti la famiglia. Giulio suona in un night, tradendo la moglie. Dopo un violento bombardamento, se ne va senza far sapere niente di sé. Marta da sola cerca farina per far mangiare i bambini, ma chi ne fa commercio al nero le chiede qualcosa in cambio di intimo che lei non vuol dare. Alla fine, spostandosi in paesi vicini, cede e ottiene di entrare nel mercato nero nel quale, tutto sommato, ritrova un po’ se sessa, nonostante le difficoltà e i continui bombardamenti che atterriscono. Finita la guerra, prende a lavorare in un negozio di artigianato fiorentino e il marito Giulio inaspettatamente ritorna, come se nulla fosse accaduto fra loro. Ma Marta gli dice che ormai è troppo tardi e il loro matrimonio è finito.
La situazione iniziale di Marta corrisponde alla tipica condizione della donna negli Trenta, quando conduce la famiglia con soddisfazione e sopporta le inconcludenze e i tradimenti del marito. La guerra innesca però un cortocircuito nella coppia: Giulio se ne va lasciando la famiglia e Marta, pur di sopravvivere, accetta dure umiliazioni, trovando alla fine anche un po’ di soddisfazione nel riconoscere un proprio processo di emancipazione. I bombardamenti americani si fanno molto duri e gli americani, nelle conversazioni con i piccoli figlioli non passano certo per liberatori. Marta comunque riesce a superare le difficoltà e a mantenere i figli. Capisce l’assurdità della guerra osservando un giovane soldato tedesco che rantola in mezzo alla strada invocando la mamma. Il marito, finita la guerra, riappare in tutto il suo ottuso egoismo, questa volta però non viene più accolto. Il radiodramma – realizzato da Cecovini, giudice e sindaco di Trieste dal 1978 al 1983 – è costruito come un lungo monologo di Marta, molto efficace, che racconta gli episodi e confessa i propri stati d’animo. All’inizio si ascoltano due lunghi monologhi, prima della moglie e poi del marito, che espongono i propri punti di vista, ancora all’inizio del loro matrimonio. Tutta la narrazione è costruita, come sarà sempre più frequente nei radiodrammi di quegli anni, dalla voce della protagonista (a volte anche del marito), che evoca episodi del passato; questi vengono, come fossero dei flashback, fatti riemergere dal passato e rappresentati, come accadessero in quel preciso istante. La sonorizzazione della guerra, in particolare dei bombardamenti, è molto efficace, così come la recitazione complessiva della compagnia che si mantiene su toni realisti.