• Autore: Ottavio Spadaro
  • Regia: Dante Raiteri
  • Compagnia di prosa RAI: Firenze
  • Attori e attrici: Renata Negri, Adolfo Geri, Franco Sabani e inoltre Cesare Bettarini, Anna Maria Borgonovo, Giuliana Corbellini, Sergio Dionisi, Rodolfo Martini, Wanda Pasquini, Gianni Pietrasanta, Angelo Zanobini.
  • Data della messa in onda: 18/07/1959
  • Ora della messa in onda: 21:00
  • Canale: 1
  • Musiche preesistenti:

    Trio per pianoforte e archi n. 2 in do maggiore, opus 87, di Johannes Brahms

  • Minuti: 37
  • Copione presente nell'archivio della Sede Regionale RAI di Firenze:
  • Pubblicazione copione: No
  • Sinossi:

    Un trio musicale, composto da Adriana, Walter e Andrea (pianoforte, violino e violoncello), sta terminando la sua tournée in un teatro affollato. Il gruppo, dopo l’esibizione, si scioglierà. Durante l’ultima sonata, Adriana narra la sua storia e le sue incertezze. Si è sposata con Andrea, orchestrale di violoncello, perché le sembrava persona adeguata, anche se non di alto livello e comunque buono e comprensivo. Hanno avuto due bambine e lei ha condotto una vita scialba “a rammendar calzini” finché ha incontrato Walter, concertista affermato, di cui è divenuta quotidianamente amante senza che il marito si accorgesse, o volesse accorgersi, di niente. Walter l’ha valorizzata come donna e ha scoperto la sua qualità di grande pianista. Ma lui ora lascia il terzetto musicale che così si era creato con successo, per andare a vivere all’estero con un grande avvenire. Lei pensa di seguirlo lasciando marito e bambine, ma alla fine parlando col marito del ritorno delle bambine dal collegio cambia idea e rimane fedele alla famiglia.

  • Nota critica:

    L’intera scena è costituita dal lungo monologo interiore di Adriana, accompagnata dall’esecuzione dell’opus 87 di Johannes Brahms, che ne rappresenta lo sfondo ed è, per metà del radiodramma, la musica dell’ultimo concerto eseguita dal trio. Le parole di Adriana, nell’ottima interpretazione di Renata Negri, scorrono perciò come un flusso di pensieri, nella forma di una malinconica e disperata confessione a se stessa. Nella seconda parte, terminato il concerto, Adriana suona da sola il pianoforte e ha il confronto con il marito Andrea, determinante per poi scegliere di rimanere: «Sono rimasti soli, e sembrano estranei, indifferenti. Adriana ed Andrea, il pianoforte e il violoncello; due strumenti, due creature umane» (E. M., Concerto in tre. Radiodramma di Ottavio Spadaro, in «Radiocorriere TV», 1959, 28, p. 9). Al suono del pianoforte si unisce il violoncello di Andrea, rimandando simbolicamente all’unione ritrovata, in nome dei valori della famiglia. La partecipazione delle voci dei due uomini, che si pongono come due poli rispetto alla figura femminile che essa impersona, suonano abbastanza marginali, seppure essenziali ai fini della scelta che essa intende seguire. Il marito Andrea, pur apparendo meschino, perfino nella sua smisurata comprensione, risulta alla fine vincente nel tenere a sé la donna, che tuttavia non fa che adattarsene, rimanendo l’amante un sogno che non può ulteriormente inseguire.
  • Bibliografia critica:

    Enzo Maurri, Concerto in tre. Radiodramma di Ottavio Spadaro, in «Radiocorriere TV», 1959, 28, p. 9. Trasmesso per la prima volta da Radio Monteceneri e, sia in lingua italiana sia in sloveno, da Radio Trieste il 23 novembre 1955 (Compagnia di prosa di Trieste: Clara Marini, Emiliano Ferrari, Ruggero Winte e Lia Corradi, Liana Darbi, Gina Furoni, Anita D'Arno, Ermanno Di Chiara, Gianni Solara, Giorgio Valletta, Edmondo Tamburlini, Gianni De Marco, Luciano Del Mestri e con la partecipazione del violinista Mario Simini, del violoncellista Guerrino Bisiani e della pianista LIvia D'Andrea Romanelli; regia di Giulio Rolli) («Radiocorriere», 1955, 47, p. 44).